Finita da mesi la baraonda suscitata dall’opera galleggiante di Christo, il Lago di Iseo è tornato alla propria quotidianità e a essere una meta visitabile senza dover fare a pugni con altri turisti. Qualora per un qualsiasi motivo vi spostiate in quelle zone o in Franciacorta, il consiglio è quello di passare da un’area naturalistica poco nota a due passi dalla cittadina di Iseo, denominata Torbiere del Sebino.
Non tutti sanno che si tratta di una zona umida di importanza internazionale e che nella sua area, di circa 350 ettari, ci sono importanti biodiversità che lì riescono a sopravvivere. Bellissime le ninfee a pelo dell’acqua, che riflettono nello specchio assieme alle prealpi. Non è molto ben pubblicizzata e necessiterebbe di una miglior promozione: la cartellonistica dei sentieri non indica le distanze e il centro visite non è sempre aperto, ma con un po’ di consigli la riserva si gira bene. Sul sito web leggete i dettagli e sarà tutto ok.
Occhio agli ingressi. Ci sono dei varchi ufficiali dove potete trovare delle macchinette, simili a parcometri, dove pagare la tariffa di ingresso al parco: un euro per la manutenzione. Uno di questi gate è di fronte allo stadio di Iseo: non si nota facilmente, ma se parcheggiate fuori dall’impianto sportivo basta attraversare la strada.
Per una visita veloce alle Torbiere del Sebino conviene svoltare subito a destra e dirigersi verso la torretta di avvistamento in legno, dove si può praticare il birdwatching. Troverete facilmente appassionati con teleobiettivi, reflex e binocolo nel periodo in cui gli uccelli non sono emigrati a sud. Facendo il percorso a ritroso e costeggiando la torbiera in direzione sudest, potrete farvi una bella camminata tra i conigli selvatici (ce ne sono tantissimi), i boschetti e le vigne per poi raggiungere il monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, costruzione di origine cluniacense, punto privilegiato per osservare la torbiera e la piccola ferrovia che passa di sotto. La stazione di Provaglio-Timoline, tra l’altro, è nelle vicinanze e, prendendo il treno da Brescia verso Iseo-Edolo, si può arrivare qua comodamente anche con i mezzi pubblici. Il monastero è inoltre uno dei ‘gate’ dove poter pagare l’euro di tariffa per l’attraversamento della riserva naturale.
Tornando indietro verso Iseo, non dimenticate di terminare la vostra visita alle Torbiere del Sebino sulla passerella di legno che taglia a metà il grande lago e che vi permette di ammirare il panorama in tutto il proprio splendore. La zona umida è il risultato di anni di scavo, principalmente alla fine dell’Ottocento e fino ai primi del Novecento, per la raccolta della torba, utilizzata come combustibile per le stufe. Come altre cave in giro per l’Italia, la zona è diventata paludosa e ideale per ricreare un microclima davvero particolare.
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