Alloggiando in un ostello di Riga mi ero chiesto su cosa potesse esserci di interessante da visitare nelle vicinanze della capitale della Lettonia. Rundale (che in realtà si scrive Rundāle) era un’attrazione che mi aveva incuriosito e, con un paio di autobus facendo scalo a Bauska (vicino al confine sud con la Lituania), ci sono arrivato.
Incuriosito dalla nome di ‘Versailles della Lettonia‘, la trasferta valeva il prezzo del biglietto. A progettare l’imponente costruzione fu nel Settecento un architetto italiano, Bartolomeo Rastrelli, su commissione del duca Ernst Johann von Biron, quando ancora la Curlandia non era inglobata nell’area di influenza russa. Il fascino barocco effettivamente richiama quel periodo e sembra di essere ai tempi del Re Sole. Fu restaurato con l’indipendenza della Lettonia a inizio anni Novanta e da allora è stato utilizzato nella sua funzione di area di interesse storico e artistico.
Quel che impressiona di Rundale è il grandissimo giardino. Tantissime le specie che sono visibili, i sentieri che ricordano Alice nel Paese delle Meraviglie (Bibbiani, ricordate?), persino i bagni che si nascondono in una pagoda. Nel giardino ci sono addirittura delle piante che hanno preso il nome di star famose: nelle foto ne troverete una dedicata ad Heidi Klum, ma ce ne sono molte altre.
Per chi avesse tempo (ammetto: non ci sono stato) potrebbe valere la pena di fare un giro anche all’interno, tra ambienti da favola in stile rococò fino al ristorante tipico lettone ricavato all’interno delle cucine Settecentesche della villa.
Un’ultima raccomandazione: a Bauska prendete l’autobus giusto. Per esempio io ne ho preso uno che invece di metterci un quarto d’ora ha impiegato un’ora e mezzo, passando per strade sterrate e paesi sperduti lungo il confine lituano. Non ricordo il numero e le linee: diffidate comunque dalle linee meno frequenti che vanno a Rundale…
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