In molto arrivano in Romagna attratti dal mare, dalla movida, dalle grandi spiagge. In pochi però sanno che le coste romagnole nascondono dei significativi quanto singolari reperti della Seconda Guerra Mondiale che, addirittura, posso essere anche visitabili. Stiamo parlando dei bunker che dalle Valli di Comacchio, a scendere verso il ravennate e poi fino a Cesenatico, furono fatti costruire dai tedeschi temendo un attacco delle forze alleate dall’Adriatico.
La storia ci racconta che l’avanzata delle truppe e la spinta della Liberazione arrivano dal Sud verso il Nord e non dalle acque di fronte alla Croazia, creando sulla costa romagnola una vera e propria ‘Linea Maginot’ in stile italo-teutonico, della quale poco si è parlato e poco si è saputo fino a non molto tempo fa. Ci è voluta l’esperienza e la passione di Walter Cortesi, e del suo gruppo del CRB 360°, per riesumare questi bunker, censirli, quando possibile ripristinarli, e creare ove possibile dei veri e propri itinerari storici urbani. È quello che è accaduto a Cesenatico, città ai più legata a Marco Pantani e ad Alberto Zaccheroni (il calcio sempre sopra a tutto), nonché a Leonardo da Vinci (che qui ha vissuto e progettato molte invenzioni legate all’acqua e all’ingegneria navale).
Perché Girosognando.it ne parla proprio oggi? Lo scorso weekend del 25 e del 26 marzo si sono celebrate le giornate di primavera del Fondo Ambiente Italiano. Per chi viaggia slow ed è curioso al 100% sono eventi da cerchiare sul calendario. Tra le mille proposte in Italia c’era anche la possibilità di visitare uno dei bunker di Cesenatico, che Cortesi ha ripristinato nella sua essenza originale. L’evento ha avuto successo al punto che qualcuno ha aspettato più di un’ora per entrare dieci minuti nel piccolo bunker nazista, ma ne è valsa la pena. Lo trovate adiacente al locale Centro di Ricerche Marine.
A Cesenatico si possono trovare delle mappe che mostrano dove sono questi rifugi e seguire un itinerario turistico ad hoc, frutto proprio del lavoro certosino del Comitato Ricerche Belliche. Si viene a scoprire anche che l’associazione, previo appuntamento, organizza gite storico-turistiche e apre il suo bunker ristrutturato tutto l’anno. Magari tante persone che vanno in vacanza in Riviera non hanno mai saputo di avere una opportunità di questo spessore. È una lezione di storia di rara reperibilità, un’occasione da non farsi scappare.
Questo ovviamente in un contesto di eccezionale bellezza. Chi si aspetta che la Romagna sia fatta di soli casermoni e movida si ricreda: una passeggiata lungo il Porto Canale leonardesco vale il prezzo del biglietto, tra mercatini, ristorantini di pesce e fritture da passeggio, la giornata passa in fretta e vola via in poco tempo. L’inizio della primavera offre una occasione da non perdere per vivere la Riviera senza il caos dei mesi estivi e il fresco consiglio capita proprio a fagiolo! Insomma, buon Romagna a tutti…
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