L’isola di Kos, o Coo nella sua italianizzazione, negli ultimi anni è stata associata più all’emergenza migranti che al turismo in Grecia, vista la sua vicinanza alle coste della Turchia (Bodrum è a quattro chilometri circa). Nonostante i flussi di disperati in fuga, resta tuttora una delle mete più gettonate per le vacanze. Arrivano turisti da ovunque, sebbene a memoria le rappresentative più numerose erano quelle degli israeliani e degli olandesi: pensate che ci sono dei locali solo per persone dei Paesi Bassi, in cui non entri nemmeno se corrompi il buttafuori.
Tanto per confermarsi bastian contrari, Girosognando.it si sofferma su l’unica zona di Kos in cui il mare e le feste non sono una caratteristica determinante. Perché una persona dovrebbe prendere un mezzo, solitamente un motorino a noleggio, e arrampicarsi sull’unica montagnola che si trova nel mezzo a questa isola lunga lunga e stretta stretta? Perché il fascino del panorama di tutta l’isola dal Monte Dicheo vale il prezzo del biglietto (e delle coste turche, se non c’è foschia).
Ci si arrampica con una strada di montagna che attraversa il paesino di Zia. Poche case, ma citato in tutte le guide perché qui si concentra una serie dei migliori ristorantini tipici dell’isola. Vuoi il rifugio dal caldo estivo, vuoi il panorama, c’è anche chi si sposta dalla costa fino a qua.
Superato il villaggio di Zia ci si imbatte su una serie di tornanti: strapiombo da un lato protetto da un guard rail, costone scosceso di montagna dall’altra parte, severo e minaccioso. Alcuni chilometri di arrampicata tra pascoli e attraversamenti vari di pecore, per poi arrivare in cima, lasciare il nostro mezzo e proseguire a piedi. Per i veri avventurieri e gli amanti della natura ci sono anche gli asini a noleggio per percorrere i sentieri in pietra. Tra un gradino irregolare e l’altro sarete sulle cime del Monte Dicheo e l’isola di Kos vi si aprirà come uno spettacolo: ve ne sentirete padroni!
Che fotooooo devo andarci, bellissimo <3