Ciudad de l’Este: i contrasti della porta del Paraguay

Ciudad de l'Este - Paraguay
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Quella che voglio descrivere qui in poche righe è un’esperienza di viaggio sudamericana di circa 45 minuti che però vale la pena di raccontare. Tre quarti d’ora che di per sé sembrano pochi ma sanno aprirti gli occhi su scenari e situazioni difficilmente calcati da un europeo.

Trovandomi in viaggio alle Cascate di Iguazú sul triplice confine, dopo aver visto le ‘cataratas’ tra Argentina e Brasile, mi volevo togliere la soddisfazione di sconfinare in Paraguay, quindi attraversare il fiume Paraná da Foz do Iguaçu. La prima città su cui mettere piede è proprio Ciudad de l’Este.

Se il confine argentino-brasiliano lo si attraversa con dei bus di linea che alla frontiera ti fanno scendere per il controllo dei documenti, per andare in Paraguay si trovano una serie di scalcinati minivan che attraversano le dogane. Sulla loro legalità c’è da scommetterci poco, ma tutti usufruiscono di questi mezzi e ci fidiamo.

Alla frontiera paraguayana nessun controllo di documenti. Ok, grandioso. Il pulmino ti lascia immediatamente oltre il confine e già inizia Ciudad de l’Este, assieme alle proprie mille contraddizioni. Questa città di oltre 200mila abitanti vanta lo status di essere un ‘porto franco’. Può essere letto come una grande no tax area, ma anche come un luogo ideale per una serie di commerci illegali, dalle armi alla droga.

Non essendo un noto acquirente di armi e droga, mi sono concentrato sul primo aspetto. In effetti colpisce la presenza massiccia di negozi dediti alla vendita di profumi, preziosi, oggetti di lusso. Come in un aeroporto, ma all’interno di una città. Palazzi immensi con cartelloni pubblicitari altrettanto immensi, un potpourri che si mescola con i tantissimi pennoni battenti bandiera paraguayana. C’è persino un palazzo con una immensa Gioconda di Leonardo Da Vinci, ovvero quella del grande centro commerciale di lusso Mona Lisa. Non ci sono entrato ma sul web i commenti sono altalenanti. Immagini pubblicitarie di Mona Lisa tappezzano Ciudad de l’Este e le si possono trovare anche sulla sponda brasiliana, a Foz do Iguaçu.

Fa però impressione il contrasto tra l’ostentazione della ricchezza dei negozi e la povertà all’esterno. Dopo aver attraversato Argentina e Brasile ammetto che qui lo si nota ancora di più ed è tutto un dire. Ho visto bambini con carriole rugginose andare in giro vendendo bevande gassate per tre soldi, o che girano per chiedere un aiuto. Mi sono fatto fare una foto da uno di loro per qualche peso ed era felicissimo. Bene, passati 45 minuti, direi che è sufficiente. Possiamo rimontare sullo scalcinato minivan e tornare a ovest.

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