Boccadirio, pace e spiritualità sull’appennino bolognese

Santuario di Boccadirio
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Boccadirio è un’oasi di pace tutta da godere e senza ombra di dubbio uno dei luoghi più affascinanti dell’Appennino Tosco Emiliano. È un luogo che quando arrivi sembra remoto, fuori dal tempo e dallo spazio, ma che in realtà è a soli cinque minuti dal più vicino casello dell’autostrada, quello di Roncobilaccio sull’A1 ‘Panoramica’ (quindi non nel nuovo tratto della Variante di Valico). Già in autostrada lo svincolo indica tra le mete vicine proprio questa.

Il mio incontro con il Santuario di Boccadirio è nato proprio sull’A1: la curiosità dei cartelli mi ha indotto a deviare per andarci. Ottima idea. Una serpentina di curva solo per arrivare dall’uscita al casello, ancora curve in discesa e in salita, poi passato il paese di Roncobilaccio, quando ormai si è a Baragazza (comune di Castiglione dei Pepoli, provincia di Bologna) si svolta a sinistra, per un altro tratto di sterzate. Tranquilli comunque, sono strade adatte a tutti, garantisce uno che non è un rallysta…

Si arriva al piazzale che sta di sotto e si parcheggia: c’è posto a sufficienza e si trovano anche delle bancarelle che vendono scarpe e vestiario a buon prezzo. Poi l’arco di ingresso, in cima a un vialetto in salita, e ancora sopra le cime appenniniche. Troppo bello, ci si incammina.

Ancora uno spettacolo: si arriva all’ingresso al santuario e si volta le spalle: bellissima vista appenninica con in lontananza il grande cavalcavia dell’autostrada. Si entra dentro e ci si incanta a guardare il giardino di Boccadirio e, tutta attorno, la struttura ad archi che forma il grande chiostro.

Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio ha una storia ben precisa: era il 15 luglio 1480, spiega una targa sul posto, quando i giovani Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, portando quassù le loro pecore, avrebbero assistito a un’apparizione della Madonna con il Bambino, la quale avrebbe invitato i due a prendere i voti e a erigere in quel posto un luogo di preghiera in suo onore. Prima sorse un chiesetta, poi tra il Cinquecento e il Settecento i lavori per arrivare all’attuale conformazione fino al 1947 quando questo luogo è stato affidato alle cure dei sacerdoti del Sacro Cuore.

Boccadirio è accessibile ogni giorno dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30, con quattro messe nei festivi e tre nei feriali, oltre al Santo Rosario delle 15. Un posto da visitare sia per i credenti che per chi non lo è, arricchito dalla presenza, sul retro del santuario, di una locanda con prodotti tipici e cucina tradizionale dell’appennino bolognese. Quindi, un luogo per rifocillare il palato… dopo lo spirito!

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