Una bella esperienza per chi viaggia a Porto, nel nord del Portogallo, è quella di gustarsi il vino liquoroso che porta il nome di questa città, famoso in tutto il mondo. Va però detto, per poter dire di aver fatto una degustazione come si deve, non si deve andare a Porto, ma nella città che si trova di fronte, sulla sponda sud del fiume Douro: Vila Nova de Gala, che per popolazione è la seconda città del Paese.
La storia del Porto è veramente interessante: erano stati gli inglesi, principali importatori, ad aggiungere brandy e a farlo invecchiare nelle botti, in modo da arrivare a un sapore a loro più gradevoli. Un percorso durato secoli e che ha portato la fama di questo vino in tutto il mondo.
Come fare per andare a Vila Nova de Gaia? Il punto di riferimento è il grande ponte in ferro Dom Luis I, che dalla fine dell’Ottocento unisce le due città su due livelli: uno basso, stradale, e uno alto, per pedoni e tramvia. Dal lungofiume di Porto lo si attraversa per arrivare all’Avenida de Diogo Leite di Vila Nova de Gaia, da dove si può godere di una bella vista della città di fronte.
Su questo viale sono molte le attrattive. Le cantine del Porto mettono in mostra le antiche barche con cui, fino ad alcuni decenni fa, le botti venivano fatte viaggiare sul fiume. Curiose bancarelle trovano posto sulla banchina, ma soprattutto… ci sono i locali per bere il Porto! Bianco, rosso, rosè o tawny non importa…
Il business è notevole e le cantine hanno lavorato molto negli anni per migliorare il design degli interni, le luci, la presentazione dei prodotti. Rispetto al Chianti o alla Borgogna, qui sembra piuttosto di entrare in dei lounge bar, dove però il prodotto resta rigorosamente tradizionale e, in ogni caso, non vengono tralasciati dettagli estetici che ricordano il legno, il vero attore dell’invecchiamento del Porto.
La scelta delle cantine è notevole. Molti si fermano alla Sandeman, forse una delle migliori a livello marketing per presentarsi. Per quanto mi riguarda, sono andato a Vila Nova de Gaia assieme ad alcune persone del posto e, su loro consiglio, siamo usciti dalla Avenida de Diogo Leite per entrare in alcune stradine vicino alla Igreja Paroquial de Santa Marinha, fino a raggiungere la cantina Quevedo. Meno male eravamo a piedi: la degustazione di Porto non va d’accordo con la prova del palloncino e, terminata la carrellata di corposi assaggi (magari accompagnata con i piatti locali consigliati dalla cantina) è facile che giri un po’ la testa (non è un sbronza questa). I sapori sono eccezionali, proprio perché all’aroma del vino si aggiunge quel tocco di liquoroso che lo rende veramente adatto per abbinamenti spettacolari come cioccolato, torte o formaggi stagionati.
Una bella esperienza da provare è quella di prendere la funivia che dal lungofiume porta sulla sommità del ponte Dom Luis I. Il mio consiglio infatti è percorrere il viadotto all’andata nella parte bassa e al ritorno in quella alta, sfruttando la funicolare. Da lì il panorama è mozzafiato, con pochi minuti per godersi il Douro dall’alto e i lungofiume di Porto e di Vila Nova de Gaia. Una volta sul ponte rientrate pure a piedi verso Porto, soddisfatti di aver raggiunto, forse, il principale scopo del viaggio in questa meravigliosa località lusitana.
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