Vista privilegiata del Lago di Como: la Villa del Balbianello

Lenno, Villa del Balbianello
Chiedere utilizzo immagine a daniele@danieledei.it

Osannare la magnificenza del Lago di Como è alquanto scontato. Per questo, tra le mille bellezze lariane, Girosognando.it ne ha scelta una che saprà sorprendere ogni visitatore che passerà da questo lembo di Lombardia: la Villa del Balbianello a Lenno. Certo, non è l’unica dimora storica del lago, ma gode di una serie di peculiarità uniche. In primis la possibilità di essere visitata grazie al quotidiano impegno del Fondo Ambiente Italiano. A questo si unisce il fascino che le viene dato dalla sua posizione, sulla punta del promontorio di Lavedo, lontana da sguardi indiscreti e riparata.

Chi arriva a Lenno, infatti, e svolta in via degli Artigiani per parcheggiare (sosta gratuita!) non si può aspettare quel che gli aspetta. Lasciata l’auto, guardatevi sulla sinistra e salite il sentiero, fino a un cancellino. Da lì, a sinistra, camminate per una decina di minuti in un saliscendi non sterrato, non difficile né faticoso in condizioni normali. Facendo questo percorso in cui il lago vi resterà leggermente velato dalla vegetazione, a un certo punto vi si materializzeranno davanti il cancello della Villa del Balbianello e la biglietteria. Ma per rendersi conto della meraviglia del posto, dovrete entrare assolutamente.

I giardini, anche da soli, valgono l’ingresso. Statue classiche che hanno sullo sfondo ben due panorami diversi del Lario, un giardino all’italiana verde splendente e moltissimi colori, dal giallo dei limoni alle composizioni floreali. Luogo ideale dove portarsi una reflex e sbizzarrirsi.
A dominare il giardino è la grande Loggia Durini dal doppio panorama, tuttora arredata come un tempo: i due ambienti visibili sono la Biblioteca (con 4mila libri) e la Sala della Musica.

È adesso che vale la pena fornire dei cenni storici sulla villa andando a ritroso. L’ultimo proprietario fu infatti Guido Monzino, grande viaggiatore ed esploratore, autore di imprese come la scalata dell’Everest nel 1973 e l’approdo al Polo Nord del 1971. Morto nel 1988, Monzino lasciò la villa al Fai che l’ha poi musealizzata con i ricordi e le testimonianze di una vita di imprese. In uno vialetto che scende dal loggiato a uno dei giardini più bassi ci si può imbattere anche nella cripta dove riposa l’imprenditore/viaggiatore.

Prima la Villa del Balbianello era appartenuta a vari nobili mentre, nel Settecento, era proprietà del Cardinale Angelo Maria Durini, su un terreno che fino al XVI aveva ospitato un piccolo cenobio religioso di francescani. Monzino la rilevò da Butler Ames, generale statunitense che avvio i lavori di recupero dell’immobile, rimasto vuoto per 39 anni fino al 1919.

Due torri, in fondo, si affacciano sul lago come anche il corpo della villa vera e propria, anche questa ancora arredata come volle Monzino. Poco sotto c’è l’imbarcadero: chi infatti non vuol farsela a piedi può sfruttare il servizio barca che da Lenno ti porta alla Villa del Balbianello e ritorno, con anche la possibilità di vederla frontalmente dal lago. Uno spettacolo.

Per capire meglio la storia fermatevi alla Loggia Segrè, subito alla sinistra della biglietteria, dove un filmato vi propone con maggiori dettagli le vicissitudini di questo luogo, illustrando la meticolosità e la precisione del suo ultimo proprietario, amante del rigore e della perfezione.

Tornando indietro (c’è anche un sentiero più lungo che sale sul promontorio) non dimenticatevi di fermarvi a Lenno. Fate un po’ di lungolago affiancando un paio di splendide ville, sul vicolo Delmiati fino alla piazzetta. Affacciatevi sull’acqua assieme agli uccelli e osservate i vari paesi che si affacciano sul quel ramo del Lario. Avrete passato sicuramente un paio d’ore che vi ricorderete per molto tempo e, se ne avrete la possibilità, tornate sul Lago di Como, magari completando la Green Way alla scoperta di scorci mozzafiato e altre magnifiche ville.

Ultima curiosità: la Villa del Balbianello è anche luogo di cinema. Tra i film che hanno allestito qua il proprio set ci sono ‘Star Wars Guerre Stellari Episodio II – L’attacco dei cloni’ di George Lucas (2002) e ‘Casinò Royale’ di Martin Campbell (2006).

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*