Quando ho detto ai miei conoscenti che sarei andato in Georgia, la prima reazione che hanno avuto è: Vai un’altra volta negli Stati Uniti? Stavolta però la mia destinazione era un’altra Georgia, situata a cavallo tra Europa ed Asia e più piccola dell’omonima americana, che sta cominciando a farsi un nome nel panorama turistico internazionale.
Divenuta indipendente dall’Unione Sovietica nel 1991, la Georgia si sta lentamente affrancando dall’eredità russa (che include evidentemente Iosif Dzugasvili, alias Stalin, il georgiano più famoso di tutti i tempi, originario di Gori in cui si trova l’interessante museo a lui dedicato) e lanciando a grandi passi verso l’Europa, come testimoniato dalle numerose bandiere dell’Unione Europea che sventolano dappertutto a Tbilisi, la capitale del paese.
Tbilisi rispecchia tutte le contraddizioni tipiche delle città che si stanno sviluppando rapidamente: un centro storico ristrutturato a misura di turista con casermoni di case popolari nell’immediata periferia, macchine europee di grossa cilindrata che condividono la carreggiata con Lada scassate e mandrie di mucche nelle campagne, giovani alla moda, cuffie alle orecchie e iPhone in mano, che camminano accanto a babuskhe vestite di nero.
Nonostante il rapido sviluppo, le tradizioni ed in particolare la Chiesa Ortodossa ricoprono un ruolo importante nella cultura georgiana, come attestato dalle numerose chiese e monasteri che saranno parte integrante del viaggio.
A Mtskheta, a soli 20 km da Tbilisi si trovano la cattedrale di Svetitskhoveli (il cuore spirituale della Georgia) ed il monastero di Jvari, mentre più a nord, a Stepantsminda, al confine con la Russia, dopo aver attraversato i paesaggi da cartolina della Strada Militare georgiana c’è la maestosa chiesa della Trinità di Gergeti, situata su un altopiano a 2200 metri di altitudine sovrastato dalle maestose cime innevate del Caucaso.
Seppur il paese sia di piccole dimensioni, la Georgia sorprende con la sua varietà di paesaggi: a solo qualche ora di strada dai picchi mastodontici del Caucaso e da un clima di tipo alpino, si trovano infatti la regione viticola della Cachezia, la steppa di David Gareja, i paesaggi aridi di Vardzia (la città delle caverne ancora abitata da monaci) e le spiagge del Mar Nero.
Altre luoghi di interesse sono la regione montuosa dello Svaneti con le sue caratteristiche torrette di avvistamento, la pittoresca cittadina di Sighnaghi, Borjomi con le sue acque minerali un tempo molto apprezzate dalla nomenklatura sovietica e il castello (rabati) di Akhaltsikhe con il suo incredibile mix di luoghi di culto.
Oltre alla ricchezza del patrimonio storico-culturale e a paesaggi mozzafiato, la Georgia saprà conquistarti grazie all’ospitalità dei suoi abitanti (di primo approccio un po‘ burberi, ma molto generosi e sempre pronti ad offrirti un bicchierino della grappa locale, la chacha) e all‘ottimo cibo, soprattutto carne e verdure, spesso annaffiato dal vino della Cachezia.
Tante sorprese per un viaggio che lascerà ricordi indelebili.
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