Visitare l’Albania senza prendere una macchina a noleggio è praticamente impossibile. I trasporti pubblici potrebbero funzionare meglio e comunque l’autonomia di un mezzo proprio permette di raggiungere molte più località. Soprattutto, l’Albania è davvero un bel paese da girare in macchina. Nel mio viaggio nel Paese delle Aquile mi sono dovuto organizzare per tempo in modo tale che, atterrato all’aeroporto di Tirana dedicato a Madre Teresa di Calcutta, tutto andasse nel verso giusto. Tra l’altro l’aeroporto si trova proprio nel mezzo tra Tirana e Durazzo, sulla direttrice della superstrada che unisce le due città.
In questa come in altre occasioni il portale Easyterra ci viene incontro e ci permette di trovare una Hyundai I10 adatta per la nostra esperienza, piccola e con cambio automatico, senza troppe pretese e a un canone irrisorio. Ritiro in aeroporto e via dritti verso Tirana. Ci facciamo la superstrada (attenzione, può capitare che delle persone la attraversino a piedi!) per poi arrivare dritti nella capitale albanese. Alla fine dell’autostrada ci accoglie una rotonda molto trafficata con al centro la grande aquila a due teste, poi un altro lungo viale ci porta dritti verso il centro di Tirana. Parcheggiare non è stato difficile, per poi dirigersi verso il cuore della capitale albanese: la piazza dedicata a Giorgio Castriota Scanderberg. Sì, è lo stesso patriota che abbiamo incontrato a Krujë e sul quale rimandiamo all’articolo dedicato tempo fa.
Piazza Scanderberg è stata di recente pedonalizzata e fa impressione per la sua dimensione. È enorme, proprio perché pensata in più epoche come luogo dove concentrare la manifestazione del potere e della grandezza dell’Albania. Anche i fascisti italiani prima e successivamente i comunisti di Hoxha utilizzavano piazza Scanderberg per le proprie parate. Su di lei ci si affacciano la stragrande maggioranza degli edifici più importanti della città: il teatro dell’opera, la biblioteca e la banca nazionale, il Comune, e altri luoghi rilevanti per la cultura e la vita politico economica nazionale. Immancabile una statua equestre dedicata a Scanderberg, eretta nel 1968 nel 500esimo della sua morte, mentre su un lato si può notare la torre dell’orologio con, a poca distanza, la moschea ottomana Ethem Bey, tra l’altro esternamente affrescata da veneziani e per questo molto particolare.
L’Albania ha superato il comunismo da poco meno di trenta anni e nel tempo Tirana ha ripreso sempre più vigore. Il lungofiume, per esempio, è stato ripulito dalle baracche abusive ed è tornato a essere ordinato. La città si evolve anno dopo anno e sta cercando anche a livello urbanistico di ripartire con un nuovo assetto. Tra l’altro città molto viva anche la sera, con una serie di locali notturni che niente hanno da invidiare ad altre capitali europee sicuramente più blasonate.
Torniamo in superstrada, stavolta a ritroso. Oltrepassiamo l’aeroporto (assieme a mille stazioni di servizio, alcune davvero curiose come quella che utilizza il Cavallino Rampante di una ben più nota casa automobilistica…) e andiamo a vedere il mare nelle vicinanze di Durazzo. La nostra macchinina ci aiuta a superare ogni ostacolo e a raggiungere una spiaggia naturale e ancora non toccata dal turismo di massa, poco fuori città. Abbiamo un po’ fatto della polvere, ma poco importa: l’Albania è piena di autolavaggi e di stazioni di servizio e con pochi euro ti viene garantito un lavaggio con i fiocchi. Così, al termine del nostro giro in Albania, possiamo riconsegnare il nostro mezzo in aeroporto senza problemi, per fare rientro in Italia sicuramente ben impressionati da questo giro.
Ovviamente per altre cronache albanesi ci aggiorneremo nei prossimi articoli!
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