Affrontare un viaggio destinazione Islanda significa, nella nostra mente, pensare a farsi un bagno nell’acqua calda quando fuori, invece, la temperatura è gelida. Si pensa quasi sempre alla Laguna Blu, la grandissima piscina non lontana da Reykjavik, le cui foto sono da sempre uno dei simboli di questo Paese. Però viene da chiedersi dove possono trovarsi altri luoghi, magari gratuiti, dove potersi fermare a fare una bella sosta in ammollo.
Uno di questi, scoperto aprendo una Lonely Planet, è la piscina di Seljavallaug, costruita nel 1923 e riempita con acqua calda di una sorgente naturale. Un luogo che non tutti conoscono, introvabile se non si seguono certe dritte, ma dove vale la pena andare, anche perché ben posizionato lungo la strada numero 1, il ‘ring’ che unisce tutta l’Islanda circumnavigandola. Per avere un punto di riferimento, siamo molti vicini al museo che racconta la spaventosa, e indimenticabile, eruzione del vulcano Eyjafjallajökull nel 2010, Tenete la sinistra quando arrivate a Edinborg, a sette chilometri a ovest di Skogar, per poi seguire la strada 242 e prendere per Seljavellir. Una volta lasciata la vostra auto alla fattoria (sì, dovete essere automuniti per seguire questo consiglio, o comunque indipendenti con i mezzi) bisogna camminare per dieci minuti lungo la valle fluviale, fino ad arrivare alla piscina all’aperto. La sensazione sarà quella di chiedersi “quando arriviamo a Seljavallaug” perché non avrete riferimenti né indicazioni. Pietre nere e grigie, erba verdissima, un piccolo sentiero in una landa desolata con il mare alle spalle. Oltre ai meravigliosi colori potrete ammirare nel cammino tante piccole cascate e alcune condotte idriche. All’arrivo troverete sicuramente delle persone che sono arrivate prima di voi, in questa vasca che sembra davvero corrosa dal tempo o, per essere gentili, vintage. A Seljavallaug ci sono anche gli spogliatoi, molto spartani e liberi, dove potersi cambiare e indossare il costume. Poi con le scalette ci si cala in acqua e sfido chiunque a volerne uscire.
Quando ci sono stato io ho trovato ragazze americane con alcolici a bordo vasca, famiglie che si volevano rilassare, coppie romantiche. Diciamo un posto per tutti, arricchito da una location e uno sfondo senza pari.
Per tornare sulla strada 1 si può anche svoltare a sinistra e seguire di nuovo la 242, visto che inizia e termina sempre sul ‘ring’. A quel punto, belli rilassati, possiamo proseguire il nostro viaggio verso est, fino alle vicinissime cascate Skogafoss.
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