Quando si è in giro è bello, oltre che visitare e osservare, anche gustare. Questo aspetto viene molto curato da ‘Viaggi che mangi‘, il blog di Selene Scinicarello che, assieme a Stefano, racconta le emozioni del palato in riferimento alle mete da loro visitate. È lei stessa, dopo la scheda di presentazione, a spiegare da dove è nata questa brillante idea per le Travel Stories di Girosognando.it.
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Nome del blog di viaggio: Viaggi che mangi
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Link alla home page: https://viaggichemangi.com/
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Anno di pubblicazione: 2017
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Autori e collaboratori: Selene Scinicariello (ideatrice e autrice) e Stefano (ideatore e videomaker
Cosa ti ha spinto a creare un blog e perché proprio di viaggi?
Inizialmente il blog è nato un po’ per gioco. Viaggiare è da sempre la mia grande passione e un giorno, davanti al computer, ho pensato “perché non condividerla con altri?!”. Ho iniziato ad informarmi su come aprire un blog ed ecco che è nato Viaggi che mangi.
Con il tempo, i consigli e il confronto con Stefano, il blog si è trasformato in un progetto più definito.
L’idea è nata dalla voglia di condividere la nostra passione per il viaggio e quella per il buon cibo, raccontando non solo le nostre esperienze, ma cercando di sottolineare quanto sia importante per noi anche a livello “culturale”. Viviamo il viaggio, infatti, come un’esperienza e un’opportunità per conoscere ciò che è diverso dalla quotidianità.
Io viaggio da sempre e fin da quando ero adolescente ho sempre risparmiato per poterlo fare. Non ho mai speso grandi cifre e ho sempre cercato di consigliare amici e parenti su come spendere poco sia in fase di prenotazione, sia durante il viaggio. Così ho pensato che creare un blog potesse servire sia per dare consigli sulle destinazioni che insieme a Stefano visitiamo, sia come fonte di ispirazione per chi deve ancora convincersi che viaggiare è una delle cose più belle della vita e che per farlo non servano per forza i miliardi.
C’è un tema preciso del tuo blog, un filone? Se sì, quale?
Sì, generalmente cerchiamo sempre di sottolineare la parte enogastronomica dei nostri viaggi, dando consigli su cosa e dove mangiare (e bere) in una determinata località.
Ci piace mangiare, mangiare bene e tipico, da questo il nome Viaggi che mangi!
Crediamo che attraverso la conoscenza dei prodotti tipici si riesca ad entrare in contatto più profondamente con la cultura di un luogo.
Oltre che sul blog, cerchiamo di sottolineare questo lato anche attraverso i social, raccontando, ad esempio, sagre o eventi enogastronomici in diretta o promuovendoli anche quando non possiamo partecipare. Sono moltissime le occasioni per prendere parte ad una di queste manifestazioni e approfittarne per visitare i dintorni: un’ottima scusa per trascorrere una giornata fuori porta!
Hai un articolo di cui sei particolarmente orgoglioso o di cui vuoi parlare?
È difficile scegliere. Ogni articolo porta con sé ricordi e sensazioni diverse.
Ci sono due articoli a cui sono particolarmente legata. Il primo racconta di Gaeta, della mia adolescenza e di mia nonna. Il secondo, invece, racconta della mia Liguria, dei borghi del ponente ed è una delle prime collaborazioni che avevamo stretto. Sono due articoli molto diversi tra loro, sia per quello che raccontano, sia per la modalità di scrittura. Sono molto affezionata ad entrambi.
Quale pensi sia la qualità principale del tuo blog o l’elemento preferito dal tuo pubblico?
In molti mi hanno fatto i complimenti per la semplicità di scrittura e per la chiarezza dei consigli.
Negli articoli racconto anche le nostre sensazioni ed emozioni, ma cerco sempre di dare suggerimenti che possano arrivare direttamente e facilmente alle persone che ci leggono. Cerco di essere, per quel che mi è possibile, il più oggettiva possibile così che i consigli possano davvero essere utili.
In cosa vorresti migliorare?
Beh, sicuramente ho tantissimo da imparare.
Viaggi che mangi è un blog molto giovane e perciò bisogna lavorare moltissimo sulla SEO per farsi trovare e incontrare nuovi lettori.
Inoltre vorrei continuare a studiare per migliorare l’uso dei social: mi rendo conto di quanto sia importante il contatto “reale” con chi mi legge e ci segue.
Come vedi il presente dei travelblogger in Italia? E le prospettive future?
Quello del travel blogging è un mondo davvero difficile. La competizione è alle stelle e spesso è molto complicato instaurare un rapporto umano con i colleghi. In questo grande mare, però, si trovano anche persone con cui si ha affinità e questo è molto bello. Non bisogna mai dimenticarsi dell’importanza della collaborazione!
Spesso ho avuto l’impressione che i blogger siano considerati degli scrocconi. La causa potrebbero essere quelle persone che utilizzano questo strumento per viaggiare gratis e basta.
Sono sicura, però, che la determinazione, la costanza e la passione paghino sempre, per cui se si crede davvero in quello che si fa e se si ha un progetto (piccolo o grande che sia) è più probabile andare avanti ed emergere.
In questo anno e qualche mese di blogging ho notato che i social stanno quasi prendendo il posto del blog: molte aziende puntano esclusivamente su quelli, soprattutto su Instagram. Spero (e credo) che questo cambierà quando ci si renderà conto davvero che molti numeri sono gonfiati e, soprattutto, si riscoprirà il valore del blog come strumento utile per chi legge e non si ferma solamente a guardare le immagini.
C’è un viaggio tra i tanti che ti ha cambiato la vita e consiglieresti al tuo pubblico?
Ogni viaggio mi lascia qualcosa e ogni volta torno a casa arricchita e diversa. I viaggi con i miei genitori mi hanno ispirata da piccola, i viaggi da sola negli Stati Uniti mi hanno aiutata a capire l’importanza di adattarsi e mi hanno fatta crescere, moltissimo.
Il viaggio, però, che porto nel cuore in modo particolare è quello nei Balcani che io e Stefano abbiamo intrapreso lo scorso anno. Questi Paesi ci hanno regalato emozioni indimenticabili: in un mese on the road abbiamo visitato luoghi stupendi, incontrato persone fantastiche e imparato anche qualcosa di nuovo l’uno dell’altro. Viaggi come questo ti lasciano un segno indelebile. Ci siamo innamorati così tanto di questi luoghi che abbiamo deciso di ritornarci a breve!
Ti consideri una scrittrice di impulso o hai adottato una strategia editoriale?
Entrambe le cose. Pianifico i miei post trimestralmente, ma quando scrivo un articolo non perdo mai di vista le sensazioni e le emozioni.
C’è uno stile scrittorio o un autore a cui ti ispiri in particolare?
Leggo moltissimo e questo mi insegna ogni giorno qualcosa di nuovo. Sono convinta che uno scrittore, un copywriter o un blogger non debba mai smettere di leggere.
Tra i miei scrittori preferiti ci sono Pasolini e Pirandello. Per quanto riguarda la scrittura di viaggio adoro in particolar modo Bryson.
Come vedi la tua attività rispetto al passato e come la sogni tra cinque anni?
Ho aperto il blog a marzo 2017 su un dominio gratuito, a settembre ho deciso di trasferirlo su uno a pagamento. Le cose sono cambiate in pochi mesi: con costanza e dedizione sono passata da poche centinaia di visite al mese a fare quegli stessi numeri in uno solo giorno. La strada è ancora lunghissima, ma non smetterò mai di lavorare su questo progetto a cui credo con tutta me stessa.
Tra 5 anni spero di essere ancora qui, di essere cresciuta molto professionalmente e umanamente, di collaborare sempre di più con aziende del settore travel, di essere riuscita ad aiutare chi mi legge a viaggiare spendendo poco e a scoprire la bellezza del mondo, anche quello che è vicino a noi tutti i giorni.
Tra 5 anni mi piacerebbe riuscire a creare concretamente itinerari di viaggio, ispirata dal modo di vivere e viaggiare mio e di Stefano, così da regalare anche ad altri esperienze indimenticabili.
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