Mirko Marino abbiamo già avuto modo di conoscerlo su Girosognando.it per alcuni articoli internazionali scritti nel corso dei mesi. Adesso però ci racconta la sua esperienza indipendente di travelblogger tramite il suo sito Mirkontinental. Spazio alle sue parole in questa intervista del ciclo ‘Travel stories’.
Nome del blog di viaggio: Mirkontinental
Link alla home page: www.mirkontinental.com
Anno di pubblicazione: Gennaio 2018
Autori e collaboratori: Mirko Marino
Cosa ti ha spinto a creare un blog e perché proprio di viaggi?
Era da un po’ di tempo che i miei amici mi consigliavano di dare sfogo alla mia passione per i viaggi
con la creazione di un blog, ma sino all’aprile 2017 questa idea era rimasta nel cassetto perché non
sapevo onestamente da dove cominciare. Poi è arrivato il viaggio in Georgia ed Armenia e
l’ispirazione mi è venuta proprio durante l’attraversamento della frontiera tra questi due paesi, su cui
avevo trovato pochissime informazioni online. L’idea alla base del blog è stata quindi di condividere
i miei itinerari di viaggio fornendo al contempo informazioni utili alla preparazione degli stessi.
C’è un tema preciso del tuo blog, un filone? Se sì, quale?
Il blog si sviluppa attorno alla condivisione di informazioni utili alla pianificazione di itinerari on the
road, a cui ho aggiunto guide e diari di viaggio con lo scopo di fornire ai miei lettori articoli quanto
più variegati possibili. Un altro aspetto che mi preme sottolineare è la presenza di articoli dedicati
agli incontri con gli abitanti del posto, che hanno da sempre costituito parte integrante di ognuna delle
mie esperienze all’estero sia da espatriato che da turista (Mirko è aretino ma vive a Praga, ndr).
Hai un articolo di cui sei particolarmente orgoglioso o di cui vuoi parlare?
Una delle sezioni del blog che ancora leggo con più piacere è quella dedicata al road trip sulla mitica
Road 1 in Islanda in cui racconto le peripezie del mio viaggio in minicamper senza comfort base
(doccia, letto, bagno) e all’insegna dell’improvvisazione. Una delle mie esperienze in assoluto più
belle, che vi invito a scoprire qui: http://www.mirkontinental.com/category/uncategorizedit/
europa/islanda/
Quale pensi sia la qualità principale del tuo blog o l’elemento preferito dal tuo pubblico?
Penso che le qualità principali del mio blog siano due: una homepage chiara ed ordinata e contenuti
di buon livello, informativi ma coincisi.
In cosa vorresti migliorare?
Vorrei sicuramente avere una maggiore esposizione mediatica ed incrementare il numero di followers,
entrambi aspetti su cui sto lavorando con costanza.
Come vedi il presente dei travelblogger in Italia? E le prospettive future?
Li vedo entrambi molto rosei: il settore dei viaggi è in piena espansione ed il numero dei viaggiatori
(e quindi di potenziali lettori) in costante crescita. Il travelblogger è e continuerà ad essere una fonte
di informazione primaria per tutti coloro che vogliono viaggiare in completa autonomia ed
indipendenza.
C’è un viaggio tra i tanti che ti ha cambiato la vita e consiglieresti al tuo pubblico?
Il viaggio che mi ha cambiato la vita l’ho intrapreso nel lontano settembre 2006 quando ho cominciato a vivere all’estero, dapprima per motivi di studio ed in seguito per lavoro: da allora ho avuto la fortuna di apprendere lingue straniere ed essere in contatto quotidiano con persone di origini e culture diverse che hanno stimolato la mia curiosità e spinto alla scoperta continua di nuovi paesi. Ogni viaggio che racconto nel blog mi ha arricchito e trasmesso qualcosa, però i ricordi più belli sono legati a quei paesi in cui ho condiviso esperienze con gli abitanti del posto, come a Cuba, in Marocco, in Tanzania oppure in Georgia, che si aggiungono ovviamente a quelli dove ho vissuto.
Ti consideri uno scrittore di impulso o hai adottato una strategia editoriale?
I primi articoli, quelli che hanno costituito l’ossatura del blog, li ho veramente scritti di getto: le esperienze di viaggio da raccontare erano molteplici e le motivazioni alle stelle. Questo periodo è stato però un’eccezione al mio modus operandi perchè sono di solito molto meticoloso e ogni articolo richiede un bel po’ di ricerca. Dopo il lancio del blog la mia strategia è stata di ripercorrere a ritroso tutti i viaggi più lontani nel tempo (prima che i ricordi vadano persi) per poi continuare con quelli più recenti, aggiungendo quante più destinazioni possibili, pubblicando un articolo a settimana e facendo un po’ di pubblicità sui social.
C’è uno stile scrittorio o un autore a cui ti ispiri in particolare?
Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma ritengo che la lettura di atlanti e libri di geografia in cui mi sono immerso sin da bambino abbia influenzato il mio modo di scrivere, indirizzandolo verso uno stile di stampo giornalistico: chiaro, informativo, coinciso.
Come vedi la tua attività rispetto al passato e come la sogni tra cinque anni?
Parlare di passato per il mio blog è un po’ prematuro visto che il progetto è molto recente e quindi sono ancora in una fase di scoperta e di apprendimento dei segreti del mestiere. Come immagino sia il caso per tutti i blogger di viaggio, la mia aspirazione sarebbe che questa passione si trasformasse in una professione e che potessi viaggiare per lavoro. La strada è molto lunga ed ardua ma sono sicuro che lavorando con dedizione, passione e costanza qualche soddisfazione da qui a cinque anni riusciròa togliermela. Qualunque sarà l’esito, l’importante è che continui a coltivare questa passione e a inseguire i miei sogni.
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