La Civita Superiore di Bojano, antico mastio dominante il Matese

Girando per la zona del Matese, in provincia di Campobasso (Molise), può capitare di transitare da Bojano, una delle cittadine più importanti dell’area. Qualcuno ti consiglia di andare a vedere la Civita Superiore. Uno pensa che ci sia un centro storico appena a ridosso, segue le indicazioni e comincia a salire. Alla fine scopre che la strada si fa sempre più lunga, ripida e tortuosa. Scopri dunque che la Civita Superiore di Bojano è proprio tutt’altro centro abitato e che siamo a diversi metri di dislivello sulla montagna, ben 717 rispetto al mare. La strada finisce qui, in un borgo di nemmeno cento anime, dominato dai resti del castello più antico della zona.

La posizione rende Civita Superiore di Bojano un luogo da intenditori, un borgo caratteristico di poche strade e un’ampia prospettiva panoramica dal balcone della piazzetta oltre la chiesa di San Giovanni Battista. Il paese non è comunque sprovvisto di servizi visto che una locanda per dormire è una per mangiare ci sono. Ciò che colpisce, come in altri borghi simili, è la dimensione intima del luogo: la domenica le famiglie si ritrovano a pranzo e le poche case trasmettono un buon odore di cucina tipica casalinga, che ti verrebbe da entrare e auto-invitarsi a tavola. Per fare il giro del paese abbiamo lasciato la macchina vicino al monumento dedicato agli emigrati all’estero morti sul lavoro.

Poi a quel punto siamo tornati indietro fino al cartello di inizio paese per prendere il piccolo sentiero, protetto da una staccionata, che ci ha portato fino al Castello o comunque quel che ne resta. Il sito infatti, pur suggestivo per grandezza e dimensioni, meriterebbe un miglior recupero e restauro per essere maggiormente fruibile e attrattivo. Ciò nonostante la sua maestosità, i suoi anfratti e i passaggi tra le mura di pietra lo rendono già affascinante di suo. Tanto per dire dunque quale potenziale attrattivo abbia questo luogo.

La struttura ha origini molto antiche, si pensa addirittura all’occupazione longobarda in un periodo in cui c’era bisogno di rifugiarsi sulle montagne per pericolo di possibili scorribande militari. Nel 1221 fu teatro di uno scontro tra il Conte di Molise e l’imperatore Federico II, per poi essere per un periodo sotto la gestione della famiglia Pandone (vedi il castello di Venafro). Solo negli anni Ottanta del secolo scorso una campagna di scavi e una prima ristrutturazione hanno permesso un primo recupero del sito, per troppo tempo lasciato a se stesso in balia delle intemperie. Ma, appunto, da fare ce ne sarebbe ancora. A mio avviso, un recupero maggiore del sito lo renderebbe veramente un’attrazione di grande valore per questo angolo di Molise.