Un piccolo paese di campagna di cui non diresti che, invece, nasconde tante curiosità. Proprio sotto terra. In un tour della Moldova tappa insolita rispetto alle grandi mete è sicuramente quella di Cuhureştii de Sus: l’intuizione di andare fino a lì, tra strade sterrate e semi asfaltate, ma in mezzo a una bella natura e un paesaggio bucolico, è stata di Cristina Rus della Ways Travel, accompagnatrice in quei giorni di quella piccola allegra brigata composta da me e Ivan Marchisio.
L’idea era quella di andare a conoscere una chiesa ortodossa e capire la sua storia, i rituali, il significato delle icone. Volevamo parlare con un parroco di un piccolo centro, Sergiu Graur (conosciuto in loco anche come il prete Serghei), per avere una visione più realistica del senso della religione in terra moldava. E così siamo andati alla chiesa della Santissima Trinità di Cuhureştii de Sus: una costruzione diciamo recente, essendo iniziata nel 1913 e terminata nel 1930. Fu voluta da una famiglia importante del posto, i nobili proprietari terrieri Alexandra Pommer ed Eugenia Apostolopolo, nata Bogdan, tuttora sepolti nel seminterrato della chiesa. Progettata da Alexei Sciusev, ha la capacità di unire sia lo stile moldavo che quello bizantino, con il quale è stato realizzato l’esterno dell’edificio religioso. Infatti si è fatto utilizzo di materiali come la pietra bianca e i mattoni rossi. La chiesa è poco conosciuta oltre i confini della piccola Moldova, il cui Stato per la definisce come elemento architettonico di importanza nazionale.
Una curiosità da spendere su questa chiesa è senza dubbio la presenza di sotterranei. È infatti presente una rete di cunicoli capace di unire i vari punti nevralgici del paese, come la scuola e gli altri punti di pubblica utilità. L’idea in fase di progettazione era venuta in mente proprio per creare una struttura in cui, in caso di eventi bellici, la gente potesse sopravvivere e allo stesso tempo muoversi tra i vari punti fondamentali per la propri vita. Non abbiamo percorso queste gallerie, che sono strettissime e claustrofobiche, ma con una torcia ci siamo appena accapati all’interno del labirinto.
La chiesa è al momento in fase di ristrutturazione: lavori sono in corso d’opera per sistemare la torre campanaria ottagonale con cupola ‘a campana’. Un altra cupola invece ci accoglie all’esterno, dove è stato costruito un portale per accedere al perimetro sacro della chiesa, in cui si trova anche un piccolo cimitero. Sempre nei sotterranei, invece, è in attività una centrale termica che permettere alla chiesa di garantire il riscaldamento nei mesi più rigidi dell’anno, dove la temperatura scende molto sotto lo zero.
Il paese di Cuhureştii de Sus
Il tranquillo paese di Cuhureştii de Sus, come quello di Puhoi di cui abbiamo già parlato, si trova nel distretto di Floreşti, nella parte est del Paese, a una decina di chilometri a sinistra del fiume Nistro. Abbiamo trovato persone simpatiche che si sono fatte fotografare nelle loro abitudini quotidiane, come le signore di un minimarket. Proprio di fronte, un grande edificio abbandonato (non ricordo se fosse una villa o una scuola) dove, come succede in questi casi, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di fare un po’ di fotografie per catturarne il fascino e il segno dei tempi.
Questa tappa può essere fatta mentre si prende la strada in direzione di Soroca, deviando un po’ il percorso dalla strada nazionale M2. Può valere la pena, specialmente per chi vuole venire in Moldova e conoscerla veramente da vicino.
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