Questo articolo ha in sé una grande speranza: quella che il quartiere di Scampia a Napoli possa essere visto anche con occhi diversi. Perché questo quartiere, conosciuto dalle cronache per storie di degrado e criminalità, raccoglie al suo interno interessanti esperienze di rilancio rappresentate dalla rete associativa locale. Uno degli eventi principali avviene proprio in questo periodo, a febbraio, dal 1983: è il carnevale che vede come capofila l’associazione Gridas. L’appuntamento per il 2018 è fissato per domenica 11 febbraio dalle 10 del mattino (36esima edizione).
Le foto in questo articolo fanno riferimento all’edizione 2015, ma rendono molto bene l’idea del senso della manifestazione. È un carnevale molto colorato, ogni edizione ha un tema differente e attinente a tematiche sociali di estrema attualità. Il percorso della manifestazione tocca i principali punti del quartiere e, per una domenica, colora anche le corti dei palazzoni costruiti nei decenni passati e che mostrano in maniera lampante i segni del tempo. Uno di questi complessi, il ‘Lotto P’, viene chiamato dagli abitanti del posto anche ‘Le case dei Puffi’, perché un difetto in fase progettuale ha reso gli appartamenti più bassi del normale.
L’evento porta in giro per Scampia trampolieri, street band, carri allegorici. Negli anni è sempre cresciuto ricevendo apprezzamenti anche fuori dalla città partenopea. Una giornata tutta da vivere: portatevi possibilmente una reflex, avrete un sacco di foto da fare se vi piacciono i volti…
Il gran finale avviene proprio sotto le Vele di Scampia, quelle costruzioni realizzate tra il 1962 e il 1975 (su progetto di Franz Di Salvo) riportate alla notorietà dal film Gomorra di Matteo Garrone, dove tuttora vivono decine e decine di famiglie, in condizione fatiscente. Doveva essere un’opera architettonica futuristica, un rilancio e una espansione di Napoli di chiara ispirazione lecorbuseriana che alla fine si è rivelata uno dei simboli del degrado e del disagio delle periferie partenopee. Proprio qui sotto, al termine del carnevale, vengono bruciati i cartelli e gli addobbi, quasi come un messaggio di speranza e per scacciare ogni ombra o pericolo per il futuro.
Quando la felicità non la vedi, cercala dentro. È una delle grandi scritte che ti accolgono all’arrivo nel quartiere. Ma se conosci bene Scampia, riesci a trovare luoghi dove negli ultimi anni sono arrivati speranza e, forse, felicità. Come al centro intitolato alla vittima di Camorra ‘Gelsomina Verde‘, costruito all’interno di una ex scuola completamente riqualificata, grazie all’impegno di molti volontari, e oggi si svolgono numerose attività di formazione, artistiche e culturali. Se farete questo viaggio, passate anche da qui per documentare e diffondere il lavoro di questi ragazzi che hanno creduto nel recupero di questo quartiere.
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