Alghero da Pisa si presta a scampagnate inusuali. Come prendere un volo Ryanair al mattino e uno la sera, per organizzare una gita di un giorno in terra sarda. C’è un pazzo che lo ha fatto ma anche altri pazzi come lui, così da sentirsi in una cerchia di pazzi che almeno un volta nella vita hanno fatto Pisa-Alghero e ritorno in giornata per mero turismo.
In questo tipo di scorribande ci è scappato anche un salto a Capo Caccia, una ventina di chilometri più a ovest, ove si trova la Grotta di Nettuno, affacciata sul mare e da questo scavata. Secoli e secoli di lavoro della natura, da fare invidia al migliore degli architetti e degli artisti.
Già non scendere le scale per accingersi a fare la consueta visita guidata varrebbe il prezzo del biglietto. Vabbè, è Sardegna, direte voi, troppo facile parlarne bene. Noi ci siamo stati con la luce del mattino appena alzata, ed è stato emozionante.
Armatevi di pazienza: per raggiungere la grotta dovete affrontare la bellezza di 654 gradini. Prima in discesa e poi, ahinoi, in salita, almeno che non vogliate usufruire di una visita guidata con partenza da Alghero in barca e arrivo via mare proprio in bocca alla Grotta di Nettuno. La scala ha un bel nome, “del capriolo“, per la sua particolare forma: vista la ripidità della scogliera, sembra quasi che i gradini saltino da un lato all’altro.
Come ogni grotta di pregio che si rispetti, l’uomo ha fatto quel che la natura non poteva: dare dei nomi alle varie sale. Quella della Reggia ha colonne di stalagtiti e stalagmiti che arrivano fino a 18 metri, quella delle Rovine era stata sciupata dai primi turisti nella fine dell’Ottocento quando, evidentemente, esisteva ancora l’ignoranza. Poi c’è un grande lago salato, dedicato a Lamarmora, che arriva a una profondità massima di nove metri.
Consiglio: usufruite di un’auto a noleggio se potete…
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